Close filters

Guru

Tipo di contenuto

Loading...

Searching...

Post

The Loving Ones – Tim Deussen and Manuel Zimmer

“The Loving Ones” è un pezzo profondamente personale che affronta la natura duratura dell’amore nonostante i cambiamenti fisici che le malattie terminali portano al corpo. L’opera celebra la resilienza dello spirito anche se il corpo si deteriora. La regista di documentari Biljana Garvanlieva e le coraggiose opere d’arte di suo marito Manuel Zimmer documentano come Biljana abbia scelto di combattere la sua paura di morire riprendendo e registrando la sua lotta quotidiana con il cancro. La coppia ha chiesto a Tim Deusse, un artista multimediale che vive a Berlino, di creare questo pezzo.

Tim Deussen ha realizzato foto che ricordano una serie simile realizzata anni prima quando la giovane coppia si era incontrata per la prima volta a Berlino. Loving Ones ha avuto diverse iterazioni, prima come opera AR, poi opera VR e ora come installazione nella piattaforma virtuale Mozilla Hubs. In questa nuova versione, le sovrapposizioni AR originariamente viste su ciascuna foto verranno invece viste come accoppiamenti di foto e video. Le foto e i video mostrano momenti contrapposti di felicità sia prima che dopo la diagnosi. Questo viaggio cronologico mostra immagini molto diverse della coppia: da giovani innamorati, durante la gravidanza, in una passeggiata nel parco con la figlia sui pattini, e infine nel viaggio finale all’ospedale.

Biljana era molto consapevole di come i corpi delle donne sono stati tradizionalmente rappresentati nell’arte visiva sia nei dipinti che nelle sculture e nei film nel corso del tempo. In particolare, voleva celebrare la forza di una donna raffigurando il proprio corpo mutevole in modo riverente e potente. Quando suo marito la spoglia per la prima volta, la guarda mentre è ai suoi piedi, come se fosse una divinità scultorea.

L’amore di Manuel e Biljana è palpabile in tutta la serie di foto e video. Amore racchiuso in due corpi nonostante i cambiamenti causati da età e malattia.

The exhibition Synthetic Corpo-Reality

close-link
close-link