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Understanding the Invisible | Refik Anadol

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Media artist fra i più noti al mondo, Refik Anadol ha esposto per la prima volta in Italia proprio a MEET.

Renaissance Dreams è un’installazione site-specific generata a partire da un milione di immagini e testi prodotti tra il 1300 e il 1600 in Italia. È composta da quattro capitoli: pittura, scultura, letteratura e architettura. I dati di ciascuno capitolo sono stati elaborati dall’intelligenza artificiale per mezzo di algoritmi GAN (Generative Adversarial Network), capaci di identificare caratteristiche comuni nelle immagini e nei testi del Rinascimento italiano e produrre creazioni, per così dire, “originali”.

Il risultato è una composizione di forme multidimensionali dinamiche a cui l’intelligenza artificiale ha attribuito volumi e colori nuovi ed associato un sound design ad hoc.

Renaissance Dreams è un flusso audiovisivo della durata di ventidue minuti: davanti agli occhi scorre un’ampia fetta di corpus artistico rinascimentale, lasciando l’impressione di un bellissimo sogno ad occhi aperti. Una cavalcata emozionante e ipnotica che “risveglia” il legame con le tracce vive della storia dell’arte italiana.

L’installazione nella Sala Immersiva del MEET sintetizza il lavoro pluriennale di Refik Anadol e del suo team internazionale di designer, data scientist, programmatori ed architetti – quasi una bottega rinascimentale contemporanea – che esplora l’intersezione tra media, scienza e tecnologia per creare esperienze poetiche e coinvolgenti.


Refik Anadol

Meet the Media Guru | Refik Anadol | Ottobre 2021

 

Refik Anadol (1985, Istanbul) è un media artist turco che risiede a Los Angeles, dove ha fondato il Refik Anadol Studio di cui è direttore creativo. La ricerca di Anadol sta al crocevia di arte, scienza, e tecnologia ed esplora i modi in cui macchine intelligenti e tecnologie digitali consentono di creare ambienti immersivi che cambiano la nostra percezione del tempo e dello spazio. Nei suoi lavori pavimenti, muri e soffitti scompaiono nell’infinito, interi edifici prendono vita, un’estetica mozzafiato prende forma da grandi quantità di dati e ciò che una volta era invisibile all’occhio umano diventa visibile, offrendo al pubblico una nuova prospettiva e narrativa del mondo. Anadol non si limita ad integrare i linguaggi espressivi delle tecnologie negli ambienti, ma integra gli stilemi dei new media nel design degli spazi, pubblici e privati. Il media artist turco ha all’attivo numerosi riconoscimenti tra cui il premio Lorenzo il Magnifico per la New Media Art della Biennale di Firenze; il SEGD Global Design Awards e del Google’s Artists and Machine Intelligence Artist Residency Award. Le performance site-specific di Anadol sono state presentate alla Walt Disney Concert Hall di Los Angeles e all’Artechouse di New York (USA); in musei come The National Gallery of Victoria (Australia); santralistanbul (Turchia) e l’usine (Svizzera); presso festival e rassegne come Ars Electronica Festival di Linz (Austria); Sydney City Art (Australia); Seoul Haemong (Corea del Sud) e International Digital Arts Biennial di Montréal (Canada).

Refik Anadol è docente e ricercatore presso il Dipartimento di Design Media Arts di UCLA.

 

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