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Cultura digitale sotto l’albero. La nostra wishlist

Diciamoci la verità, la wishlist dei regali di Natale c’è e non ha età. Che sia una letterina scritta con pennarelli colorati e spedita in Lapponia oppure una nota di 140 caratteri sullo smarphone, poco cambia. Il desiderio di scartare un cadeau azzeccato ci accomuna e così finiamo per stilare (a volte solo mentalmente) un elenco, che spesso resta lì, a languire mentre collezioniamo l’ennesima chiavetta usb o una candela al profumo di cedro candito. A volte va anche peggio: vogliamo a tutti i costi trovare il regalo giusto per una persona speciale, ma brancoliamo nel buio. Ed è qui che arriva MEET.

Visto il successo dell’anno passato – qui il post sui regali 2018 – abbiamo pensato di replicare. Di seguito un elenco di strenne a tema cultura digitale. Si tratta di libri, podcast, giocattoli, mostre da non perdere. In alcuni casi serve un biglietto aereo (ndr regalo costoso), in altri basta navigare in rete o abbonarsi ad una piattaforma di podcasting.

 

LIBRI

  • Hello world – Essere umani nell’era delle macchine, Hannah Fry, Bollati Boringhieri, 2019.
    Tutto dedicato a dati, algoritmi e software, il libro del docente di matematica e divulgatrice britannica mixa scienza, aneddoti ed episodi più o meno recenti per raccontare se e come l’algoritmo – ovvero una procedura di istruzioni per risolvere un problema – è destinato a cambiare il mondo (e noi).
  • The Truthful Art: Art: Data, Charts, and Maps for Communication (inglese), Alberto Cairo, New Riders Pub, 2016
    Chi segue Meet the Media Guru dovrebbe ricordare Alberto Cairo. Nel 2013 era stato ospite di Exhibitionist per raccontare come la data visualization stesse cambiando il mondo della comunicazione. In questo libro-manifesto riannoda i fili del suo lavoro transdisciplinare che parla a giornalisti, designer, illustratori e insegnanti, nessuno escluso.
  • Il nostro futuro. Scenari per l’umanità, Martin Rees, Traccani, 2019
    Lo scrittore premio Strega e direttore del Salone del Libro di Torino Nicola Lagioia lo ha recensito così sulla sua pagina FB: “Martin Rees è un astronomo e cosmologo inglese, ex presidente della Royal Society. In questo libro divulgativo, scritto molto bene, prova a immaginare scenari futuri molto plausibili. E soprattutto suscita domande. Cosa accadrà quando l’intelligenza artificiale dovesse passare per il suo momento di singolarità? Come cambierà il nostro modo di vedere il mondo e noi stessi se e quando ci troveremo a constatare l’esistenza di altre forme di vita? Come sarà, davvero, la seconda metà del XXI secolo?”. Niente da aggiungere.
  • Invisible Women: Exposing Data Bias in a World Designed for Men, (inglese), Caroline Criado-Perez, Chatto & Windus, 2019
    Ce lo ha segnalato un nostro speaker molto amato, Mark Curtis, e aveva ragione da vendere. Criado-Perez ci spiega con dati incontrovertibili che la raccolta di dati medici, assicurativi, scolastici “dimentica” spesso (per non dire quasi sempre) le donne. La metà della popolazione mondiale è troppo spesso esclusa dai Big Data tanto da far dire all’autrice che esiste un Gender Data Gap.
  •  Il codice della creatività, Marcus du Sautoy, Rizzoli, 2019
    Una cavalcata dentro il machine learning, dal geniale e sfortunato Alan Turing ad oggi con le reti neuronali artificiali progettate per replicare il modo in cui pensa il cervello umano. Ma qual è lo scarto fra l’apprendimento e la creatività? Ne esiste un solo tipo o le macchine possono essere parzialmente creative? Prova a risponde il matematico britannico (sì anche lui come Fry) fra i massimi esperti di divulgazione sull’AI nel mondo.
  • E per chiudere segnaliamo anche tre libri di cui abbiamo pubblicato un estratto: Storytelling e intelligenza artificiale. Quando le storie le raccontano i robot di Joseph Sassoon (Franco Angeli 2019); Il mondo Ex Machina di Cosimo Accoto (Egea, 2019) e #A.I. Challenge. Amica o nemica? Come l’Intelligenza Artificiale cambia la nostra vita di Chiara Sottocorona (Hoepli Tracce, 2019) .

 

PODCAST

  • Digital Minimalism di Cal Newport, Storytel (inglese)
    Costola dell’omonimo best seller del docente e scrittore americano, il podcast è un compendio su come e perché fare decluttering della nostra vita digitale. Qualcuno ha definito Newport la Marie Kondo dei cellulari e il paragone potrebbe reggere. Di certo il suo podcast mette a fuoco storture e ossessioni di cui più o meno tutti siamo vittime. Tanto vale sentirselo dire e rifletterci su.
  • Due gradi e mezzo di separazione di Domitilla Ferrari, Storytel
    Anche qui c’è un libro di mezzo. Nel 2015 Ferrari ha scritto un (bel) libro sul networking. Quattro anni dopo ha deciso di riprenderlo in mano e farne quattro ore di audio suddiviso in 10 puntate per spiegarci che no, collezionare bigliettini da visita non vuol dire fare networking. Servono impegno, intuito e reciprocità. Perché la nostra Rete è preziosa e Internet è un luogo come ogni altro.
  • The Secret History of the Future da Slate e the Economist (inglese)
    Dal primo attacco informatico al mondo datato 1834, alla realtà virtuale del 19mo secolo, i giornalisti Tom Standage e Seth Stevenson esaminano i precedenti storici che possono trasformare la nostra comprensione della tecnologia, più o meno moderna. Una specie di Ritorno al Futuro radiofonico.

 

MOSTRE

Raised by Google from arebyte on Vimeo.

  • U.MANO Arte e scienza: antica misura, nuova civiltà, Fondazione Golinelli, Bologna
    È un percorso espositivo dedicato alla mano e sviluppato su più piani di lettura, dall’esplorazione dell’interiorità dell’uomo all’aprirsi alla comprensione dell’universo, in stretto e inevitabile collegamento con il cervello. L’esposizione ripercorre l’interpretazione data alla mano nel corso dei secoli, dai manuali di anatomia del Seicento fino ad un arto bionico avanzatissimo realizzato quest’anno. La mostra resta aperto fino al 9 aprile 2020.
  • Raised by Google, arebyte Gallery, Londra
    L’artista Sarah Selby esplora gli impatti della profilazione e della raccolta dati sulle nostre vite, indagando fino a che punto le opportunità, le scelte e le esperienze che facciamo (o non facciamo) sono influenzate dalla cosidetta data-driven society. La personale di Selby è visitabile gratuitamente fino all’11 gennaio 2020.
  • 2219 Future imagined, ArtScience Museum, Singapore
    L’esposizione, curata dalla guru Honor Harger, prova ad immaginare come sarà essere umani tra 200 anni quando la crisi climatica potrebbe aver trasformato la terra in un luogo inospitale. Attraverso una serie di installazioni immersive, spazi meditativi, film, dipinti e sculture, i visitatori sperimentano possibili scenari della vita quotidiana a due secoli da oggi. 2219 Future imagined resta aperta fino al 5 aprile 2020.
  • Mind the deep: Artificial Intelligence and Artistic Creation, Ming Contemporary Art Museum, Shanghai
    28 opere di 22 artisti e gruppi di artisti per indagare su come l’intelligenza artificiale è entrata in diversi livelli della creazione artistica: dalla fase concettuale a quella operativa. Inoltre, la mostra elabora anche come l’intelligenza artificiale si associ ai circuiti cerebrali nascosti delle nostre vite quasi fosse un inconscio collettivo. L’esposizione è visitabile fino al 9 febbraio 2020.

EXTRA BONUS

  • In via del tutto eccezionale, segnaliamo un giocattolo che abbatte i confini fra fisico e virtuale senza togliere niente alla magia. Di che parliamo? Di Lego che apre alla Realtà Aumentata con Hidden Side. Certamente serve un set di mattoncini con cui costruire un laboratorio, un peschereccio, persino un cimitero, ma c’è anche una APP che, inquadrando ogni set, permette di espandere e proseguire l’esperienza di gioco anche digitalmente in AR. Per player dai 7 ai 99 anni. 🙂

 

Foto d’apertura: Flickr | Zuza Ritt

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