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Evento

Opening Zero Gravity Evolution | Yoichiro Kawaguchi

I mondi realizzati da Yoichiro Kawaguchi sono ispirati alla natura, creati attraverso algoritmi di arte generativa. Una forma a sua volta ne genera altre in un gioco di metamorfosi e di evoluzione continua di espressioni e colori.

Inauguriamo mercoledì 22 novembre alle ore 18.30 la personale di Kawaguchi, pioniere che tra i primi ha sperimentato tutte le tecnologie d’avanguardia, compresa l’alta risoluzione. La sua natura è fatta di elementi onirici, ancestrali e in questo riflette molto la cultura giapponese dove il rapporto con la tecnologia non è estraneo né ostile.

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L’exhibition rivela il percorso artistico di Yoichiro Kawaguchi, incapsulando il suo lavoro creativo e il contesto in cui nasce e si sviluppa. Il pubblico viene condotto in uno straordinario mondo di creazione artistica, ricco di colori, ispirato alla natura e creato attraverso algoritmi di arte generativa.

Tutto il primo piano di MEET ospita opere d’arte dagli anni ’70 fino ad oggi che spaziano da disegni a piccole sculture, da esperimenti di computer animation fino alle opere derivate da Growth Model, un modello dove una forma a sua volta ne genera altre in un gioco di metamorfosi continua di espressioni e colori.

Negli anni Settanta, prima che l’uso del computer si diffondesse a livello pubblico, Kawaguchi aveva già iniziato a programmare e creare animazioni in computer grafica. Negli anni Ottanta, Kawaguchi inizia a realizzare i suoi lavori in 4K e le sue creature tridimensionali, dense e fluide rivelano l’interesse per gli studi sull’evoluzione biologica e sul progresso tecnologico.  Le forme si contorcono, galleggiano sospese nell’aria, mostrano strane protuberanze, mentre innumerevoli cellule si dividono in altre forme organiche. I colori vivaci e la forma plastica sembrano donare loro un reale senso di vita.

Zero Gravity Evolution immerge il visitatore nella leggerezza quasi organica di questa rappresentazione ed è un percorso espositivo pensato “in progress”. Ogni mese il pubblico può fruire, nella Immersive Room, di opere diverse dell’artista.

Xenion (2003) mira a raggiungere livelli elevati nella creazione di forme di vita artificiali usando la simulazione al computer del metallo liquido. L’opera mostra l’universo interiore di un corpo vivente in continua trasformazione. Con Nebular (2000) l’artista si immerge nell’universo profondo, il deep space, dove materia e antimateria lottano. Poisoned Bergy (2008), infine, è un lavoro pionieristico prodotto in 8K. L’immagine, espressa in giallo e nero, è quella di un ghiacciaio velenoso. Si tratta di un’opera che sfida i limiti espressivi dei “modelli di crescita” per l’espressione artistica.

Yoichiro Kawaguchi è Professor Emeritus dell’Università di Toky, Direttore di Kirishima Open Air Museum Kagoshima Japan e Chairman di Digital Content Association of Japan.

Nel 1975 ha iniziato a creare opere grafiche in bianco e nero utilizzando il computer.

All’ACM-SIGGRAPH 1982 è stato presentato il lavoro di programmazione originale di Yoichiro Kawaguchi “Growth Model”. Il pubblico gremito è rimasto talmente scioccato dalla bellezza del suo lavoro che gli ha tributato una standing ovation. Il suo è stato un debutto mondiale spettacolare. È stato molto apprezzato come nuovo metodo di modellazione derivato da algoritmi per la crescita e l’evoluzione delle forme di animali e piante nel mondo naturale. Alla stessa conferenza del 1983, le sue espressioni uniche, fresche e sensuali, sconvolsero ancora di più il mondo.

L’espressione artistica del “Modello di crescita”, in cui le forme crescono in complessità mentre si auto-replicano grazie alla programmazione, presenta al mondo un nuovo concetto di arte che si auto-organizza all’interno di un computer.

La Siggraph Academy ha onorato i suoi molti anni di lavoro con The Algorithmic Revolution In Visual Art e i risultati ottenuti dal professor Kawaguchi.

5.5K artisti hanno esposto nelle mostre d’arte digitale con un record di 50 volte rispetto al Siggraph. Kawaguchi è il secondo artista per numero di opere.

È stato scelto dalla nazione come Persona di Merito Culturale per aver ribaltato il senso comune e i concetti di computer grafica, ampliandone notevolmente le possibilità, ed essere stato coinvolto nello sviluppo della tecnologia di espressione delle immagini ad altissima definizione, contribuendo notevolmente alla promozione delle arti mediatiche in Giappone.

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