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Evento

Nelle Reti dell’Universo | incontro con Patrizia Caraveo

Continua il percorso espositivo di The Art of Connection del BarabasiLab incentrato sulla visualizzazione di reti e nodi caratteristici dei fenomeni complessi della nostra vita. Per l’Art Week milanese, l’exhibition si arricchisce di un ulteriore lavoro del BarabásiLab: Cosmic Web.
realizzato da Kim Albrecht, progettista del laboratorio, ha lavorato con un team di scienziati di rete e cosmologi per generare una serie di immagini e video che mostrano la travolgente complessità dell’Universo
Il 12 aprile Patrizia Caraveo, Dirigente di Ricerca all’Istituto Nazionale di Astrofisica. per il ciclo Understanding the Invisible, ci guiderà nella scoperta di Cosmic Web nel talk Nelle Reti dell’Universo che ci aiuterà a immaginare la rete cosmica, dandoci un’idea della struttura fondamentale dell’universo.

“Quando ci guardiamo intorno, telefoniamo agli amici, consultiamo un sito internet, noi stiamo stabilendo connessioni con la realtà che ci circonda. Per provare a visualizzare queste connessioni, immaginiamo una riga che connette due punti, per esempio due persone che si telefonano. Se vogliamo mappare le telefonate che abbiamo fatto, la riga diventa una struttura a raggiera dove ciascun raggio ci connette con ciascuna persona che abbiamo contattato. Siamo diventati il nodo di una rete. A questo punto possiamo decidere che la lunghezza della linea di connessione è proporzionale alla distanza che ci separa dai nostri interlocutori. Immaginiamo di ripetere l’esercizio per tutte le persone che abbiamo contattato e poi estendiamolo a tutte le persone che vivono in un quartiere, o in una città. Ognuna sarà al centro di una raggiera più o meno ricca, a seconda del numero delle chiamate fatte. Chi ha parenti o amici lontani avrà linee di connessione molto più lunghe. Abbiamo costruito una rete con nodi interconnessi che si muovono perché ognuno di noi si sposta durante la giornata e la cosa viene registrata dal cellulare. La nostra rete si anima e, se ripetiamo l’esercizio un giorno dopo l’altro, ci rendiamo conto che la maggior parte di noi segue percorsi prevedibili. Lo vediamo guardando i nodi in movimento che seguono sempre lo stesso percorso. Visualizzando i dati circa l’uso del telefono da parte di una comunità, abbiamo costruito uno schema di connessioni che ha un valore predittivo, quindi può essere usato per studi sociologici, ma che può avere anche una valenza estetica, specialmente utilizzando le visualizzazione 3D.

La teoria delle reti può essere utilizzata come base di innumerevoli studi scientifici. Il diffondersi di una malattia o di una fake news seguono la stessa struttura a nodi che si espandono grazie a sempre nuove connessioni. È straordinario quanto possa essere pervasiva questa visione e quanto la rappresentazioni delle reti, a volte meravigliosamente complicata, possa avere una sua profonda bellezza.  È questo il messaggio della mostra The Art of Connection allestita a MEET per offrire un assaggio delle creazioni del BarabásiLab, il centro di ricerca sulla teoria delle reti che produce queste straordinarie visioni. Il 12 aprile al materiale in esposizione si aggiungerà l’installazione Cosmic Web, una visione 3D della materia visibile e invisibile che connette le galassie del nostro Universo”. 

Patrizia Caraveo

Sarà proprio Patrizia Caraveo – Dirigente di Ricerca all’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) – a presentare la nuova installazione in occasione della Art Week Milanese. 

Per i contributi dati alla comprensione dell’emissione di alta energia delle stelle di neutroni, Caraveo ha ricevuto nel 2009 il Premio Nazionale Presidente della Repubblica e, nel 2021, il Premio Enrico Fermi della Società Italiana di Fisica. Nel  2017 è stata nominata Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Fa parte del Gruppo 2003 per la ricerca scientifica e delle 100 donne contro gli stereotipi. 

 

Sappiamo di essere soci di minoranza in un Universo dominato da materia ed energia che non emettono radiazione misurabile, quindi oscure. Sappiamo poco di entrambe, fatto salvo che riusciamo a pesare la materia oscura perché misuriamo la sua azione gravitazionale. Pur non vedendola, studiando la distribuzione della galassie possiamo capire come questa oscura presenza domini il cosmic web

Patrizia Caraveo

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