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Eduardo Kac

Artista e scrittore brasiliano, ora docente di Arte e Tecnologia presso The School of the Art Institute di Chicago, Eduardo Kac è stato pioniere negli anni ’80 della poesia olografica e dell’arte della telepresenza, incarnando l’arte della comunicazione ante Internet, e negli anni ’90 ha creato le categorie di Biotelematica e Arte Transgenica.

Le sue opere sono definite autentiche architetture connettive, cioè dei sistemi di correlazione tra gli spazi in cui oggi viviamo, liminari tra reale e virtuale, di interconnessioni multiutenza in presenza locale e remota, che avvicinano e sovrappongono arte, scienza e tecnologia creando nuovi territori di riflessione, polemica e ibridazione.

I temi della sua riflessione spaziano dalla mitopoiesi dell’esperienza online di Uirapuru, all’impatto culturale della biotecnologia, con Genesis, all’agenza collettiva distribuita (Teleporting an Unknown State), alla creazione della vita (GFP Bunny). In particolare con questo ultimo progetto, Kac ha preso alla lettera la funzione destabilizzante dell’arte, al grido Biopunk di «Free Our Genetic Data», creando Alba (Free Alba!), il coniglio modificato con una proteina verde fluorescente (GFP). L’operazione ha suscitato scandalo e alimentato la polemica sull’etica e la liceità delle pratiche di ingegneria genetica nella specifica applicazione all’arte e non solo.

Il suo lavoro è stato ampiamente esibito nelle Americhe e in Europa e Asia, da Exit Art a New York ad Ars Electronica a Linz, dall’InterCommunication Centre di Tokyo, alla Biennale di San Pietroburgo. Alcuni suoi pezzi sono esposti in collezione permanente al MoMa di New York, a Chicago, al Museum of Modern Art di Rio de Janeiro.

L’incontro milanese è un ulteriore momento di convergenza con il Centre Georges Pompidou di Parigi, grazie alla partnership internazionale con Face Au Present di Anomos_Mosign.

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