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Edgar Morin: la rete, l'Italia

di Carola Frediani
www.totem.to

 

La migliore definizione di Internet degli ultimi tempi? Ce la regala un umanista ultraottantenne, a dimostrazione che per capire la Rete (e soprattutto il mondo in cui viviamo) non bisogna essere per forza geek, né sedicenni.

Per Edgar Morin, intellettuale e sociologo francese di fama mondiale, le net “abbraccia la conoscenza, la menzogna, la verità, l’illusione, la solidarietà e consente qualsiasi tipo di comunicazione – legale o illegale, utile o nociva. Ciò che Esopo disse a proposito della lingua vale oggi per la rete: concerne tanto il bene quanto il male, tanto il vero quanto il falso”.

Ecco perché all’incontro con questo pensatore della complessità – che si terrà stasera, mercoledì 11 novembre, al Teatro dal Verme di Milano, nell’ambito di Meet The Media Guru – sarebbe bene che partecipassero molti politici nostrani, possibilmente da tutti gli schieramenti. In questo modo avrebbero l’occasione per capire, una volta per tutte, cosa è e, soprattutto, cosa non è la Rete. Potrebbero scoprire, ad esempio, che Internet non è una sostanza stupefacente, anche se, in effetti, a volte è davvero capace di mandarci su di giri e di catturare la nostra attenzione; che non è il bagno della scuola dove avvengono episodi di bullismo, anche se è possibile trovarvi la registrazione di simili atti; che non è il regno dell’illegalità né un mare che pullula di pirati, e comunque, per quanto riguarda la voce illecito, si rimanda alle azioni offline dei nostri rappresentanti.

Internet, dice Morin, “è il primo sistema di comunicazione universalmente condiviso”. Le sue potenzialità sono enormi. La sua natura dovrebbe spingere a pensare in grande. Non a fare i conticini della serva, magari congelando 800 milioni di euro per la banda larga, cioè per l’internet accessibile e veloce, “perché c’è la crisi”. O sostenere che bisogna invece utilizzarli perché così si apriranno molti cantieri…
Speriamo che oggi, al Teatro dal Verme, ci siano tanti tanti politici.

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