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MEET VILLAGE: il piano terra di MEET è un laboratorio di frontiere tecnologiche

Durante The New Atlas of Digital Art (19-20 giugno) e il weekend successivo (21-22 giugno), il piano terra del MEET Digital Culture Center si trasforma in un laboratorio di frontiere tecnologiche dove VR, MR e XR diventano linguaggi espressivi inediti.

Il programma intreccia blockchain e intelligenza artificiale, realtà aumentata e sostenibilità ambientale, creando un dialogo tra permanenza e transitorietà, memoria e futuro. Dalle opere incise sulla blockchain di Bitcoin alle sculture digitali effimere nel metaverso, dalle interazioni AI tattile-vocali alle esperienze collaborative in mixed reality, ogni progetto esplora come la tecnologia possa amplificare la profondità del contatto umano anziché alienarlo.

METAGATE guida questo percorso con Unspoken Archive – L.I.B.E.R.T.A.S. di Emanuele Dascanio, prima installazione phygital interattiva in MR di un’opera su blockchain Bitcoin. La Call for Artists Atlas 2025 presenta le opere selezionate di Damiano Fasso, Pietro Mancini, Hugo Duarte (hugo oguh), Alessandro Brunello (loopo.tv), Tiziana Alocci, Simone Martinotta e Claudia Sinigaglia, e con il workshop OpenGate XR si invita il pubblico a diventare co-creatore dell’esperienza immersivamentre. Infine la materioteca interattiva Material Exploratory, in collaborazione con il centro studi CTRL+J(UNK) dell’Università Iuav di Venezia (responsabili scientifici: Raffaella Fagnoni e Annapaola Vacanti, assegnista di ricerca: Martin Romeo), esplora l’economia circolare attraverso un’esperienza XR.

Il collettivo Nebvla, con la curatela di Sara Calandra, porta nel metaverso di MEET la collezione Ephemera, sculture digitali che indagano caducità e impermanenza. Sugli Oled di MEET, inoltre, saranno proiettati una serie di video che sono il risultato di una sperimentazione degli studenti del corso di Computational Visual Design della Scuola del Design del Politecnico di Milano. Gli studenti, partendo da una selezione di oggetti iconici dell’archivio permanente del Centro, Le Radici del Nuovo, hanno sviluppato un sistema di grafica generativa che trasforma dati e immagini d’archivio in artefatti grafici. Roberto Beragnoli con Human in the Loop crea un ecosistema di feedback tra umano e AI, mentre Mauro Martino materializza in bronzo l’opacità algoritmica con Atomic Reverberations.

Un programma che trasforma MEET VILLAGE in un atlante vivente delle possibilità espressive dell’arte digitale, dove ogni opera diventa tassello di una mappa collettiva verso i territori inesplorati della creatività contemporanea.

METAGATE

L.I.B.E.R.T.A.S. – Unspoken Archive

Installazione interattiva phygital di Emanuele Dascanio

Prima mondiale al MEET di Milano

La prima opera d’arte phygital, immersiva e interattiva al mondo inscritta sulla blockchain di Bitcoin attraverso il protocollo Ordinals. Un momento storico per l’arte digitale italiana che inaugura una nuova forma di esperienza blockchain-native unendo presenza fisica, realtà aumentata e interazione emozionale.

L’opera si attiva attraverso interazione AI tattile-vocale: l’utente si confida, sussurra, domanda. L’interfaccia risponde innescando un dialogo intimo e riflessivo. La contemplazione diventa partecipazione attiva, rovesciando il paradigma tradizionale: l’osservatore non è più passivo ma co-creatore dell’esperienza.

L’intera fruizione avviene in Mixed Reality grazie al supporto di Metagate. Unspoken Archive agisce come specchio emotivo dinamico, intercettando frammenti del sé e accogliendo desideri inespressi, inquietudini, verità sospese. Richiama l’archetipo del “confessionale sacro” dove l’essere umano si confronta con un’entità altra per ottenere catarsi. La memoria della blockchain Bitcoin custodisce l’impronta di ogni interazione, trasformando ogni incontro in archivio invisibile ma eterno.

Workshop Immersivo di Realtà Mista

Immersive Frontiers: OpenGate XR

Gratuito – Aperto a tutti – 19-20 Giugno 2025

Un workshop interattivo dove diventi protagonista della narrazione visiva del MEET. Scatta una foto che rappresenti il tuo rapporto con il MEET Digital Culture Center e caricala tramite Google Form. La tua immagine diventerà parte di OpenGate XR, l’applicazione in mixed reality per Meta Quest 3 sviluppata da Metagate.

All’interno dell’applicazione potrai interagire con la tua foto e posizionarla digitalmente negli spazi del MEET, contribuendo a creare un paesaggio immersivo condiviso. Un’esperienza per esplorare i confini dell’arte immersiva e comprendere il potenziale della mixed reality come ponte tra fisico e digitale.

The Archive of the Future

Call for artist di Metagate

Metagate e MEET Digital Culture Center hanno lanciato un contest aperto per la selezione di opere digitali da esporre nell’esperienza in mixed reality OpenGate XR per Meta Quest 3, durante The New Atlas of Digital Art 2025.

Tema del contest: L’Archivio del Futuro
Immagina un frammento visivo che racchiuda il presente, pronto a essere scoperto in un tempo lontano. Un ricordo, un’emozione, una struttura simbolica. Che cosa lasceremmo in eredità ai mondi immersivi?

Artisti selezionati:

  • Damiano Fasso
  • Pietro Mancini
  • Hugo Duarte (hugo oguh)
  • Alessandro Brunello (loopo.tv)
  • Tiziana Alocci
  • Simone Martinotta
  • Claudia Sinigaglia

Materioteca Interattiva: Material Exploratory

Materioteca Interattiva

Progetto in collaborazione con Metagate e Università Iuav di Venezia (responsabili scientifici: Raffaella Fagnoni e Annapaola Vacanti, assegnista di ricerca: Martin Romeo)

Un archivio digitale che esplora l’economia circolare attraverso l’arte e la tecnologia. Il progetto documenta e mappa le trasformazioni dei materiali di scarto, seguendone il percorso dal settore di origine a quello di destinazione. Attraverso un database interattivo, vengono tracciate le “biografie” complete dei materiali usando strumenti di visualizzazione geografica e merceologica.

La ricerca unisce università, imprese e territorio per creare nuove connessioni tra sostenibilità ambientale e linguaggi artistici digitali. Un progetto che dimostra come l’innovazione tecnologica possa diventare strumento di consapevolezza ecologica.

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EPHEMERA

Collettivo Nebvla x Atlas 2025

Curatela di Sara Calandra

Sede: Metaverso di MEET su Spatial

Una collezione di sculture digitali ispirate all’antichità greca e al neoclassicismo italiano, tradotte in brevi cortometraggi. Le opere, spesso da collezioni museali, vengono rielaborate con narrazioni contemporanee. Il mito viene reinventato creando sculture inedite e personali.

Il cuore è l’effimero: frammentazioni e smaterializzazioni rendono l’opera in costante trasformazione. Elementi architettonici evocano rovine e memorie del passato, mentre la palette cromatica amplifica l’intensità narrativa. Un’indagine sulla caducità che sfida i concetti tradizionali di permanenza artistica.

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Human in the Loop

Installazione interattiva di Roberto Beragnoli

Un’esperienza immersiva che esplora l’interazione tra intelligenza artificiale e pubblico umano. I visitatori diventano parte attiva di un dialogo continuo tra umano e macchina, questionando i confini della creatività nell’era dell’AI.

L’installazione crea un circuito di feedback dove le azioni umane influenzano le risposte algoritmiche e viceversa, generando un ecosistema artistico ibrido in costante evoluzione. Un’opera che interroga autonomia decisionale e ruolo dell’umano nell’intelligenza artificiale.

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Atomic Reverberations

di Mauro Martino

Una metafora materiale della conoscenza scientifica nel campo dell’Intelligenza Artificiale. Il bronzo – ancestrale, resistente, artigianale – cristallizza l’astrazione algoritmica in forma tangibile, sottraendo l’output digitale alla sua liquidità effimera.

I Nodi-Sfere: Levigati a lucentezza riflettente, rappresentano i papers scientifici più importanti sugli LLM. Trasparenti nelle origini intellettuali, emblemi di vittorie collettive nella comprensione.

I Links-Aste: Volutamente ruvidi e grezzi, rappresentano l’opacità algoritmica che determina i collegamenti. Generati da AI che analizza “similarity” nel latent space, rimangono compromessi e non decifrabili.

La dicotomia levigatezza-ruvidità diventa manifesto: trasparenza umana contro opacità algoritmica. Il bronzo sfida con le sue texture contrastanti: le reverberazioni della conoscenza, filtrate dall’AI, saranno liberatorie o distopiche?

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Le Radici del Nuovo

degli studenti del corso di Computational Visual Design della Scuola del Design del Politecnico di Milano

Far rivivere l’archivio permanente di MEET per valorizzarlo attraverso sistemi di grafica generativa. Questo l’obiettivo del corso di Computational Visual Design della Scuola del Design del PoliMi, che ha trovato un modo per rappresentare l’intero patrimonio visivo e culturale del Centro attraverso una logica generativa.

Ogni gruppo ha selezionato tre oggetti dall’archivio che rappresentano creatività digitale e innovazione culturale e hanno sviluppato un sistema di grafica generativa che trasforma dati e immagini in artefatti grafici. Perchè grazie al digitale anche materiali che appartengono alla storia del digitale possano trovare nuova vita e possano tornare a raccontare la propria storia anche alle nuove generazioni.

 

MEET VILLAGE
The New Atlas of Digital Art
Piano Terra – MEET Center
19-22 Giugno 2025

 

 

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