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Alice Inside – Claudia Hart

Claudia Hart è considerata una delle prime innovatrici nell’imaging virtuale, e utilizza l’animazione 3D per realizzare installazioni e proiezioni multimediali, poi successivamente, man mano che sono state inventate, altre forme di VR e AR. Hart lavora da molto tempo nella creazione di avatar di genere neutro anche per via della misoginia con cui si è scontrata nel mondo dell’arte e della tecnologia. È sempre stata profondamente consapevole del modo in cui i corpi delle donne sono stati ritratti nella storia dell’arte occidentale ed è stata una innovatrice nella creazione di avatar non binari nelle sue opere d’arte, spesso mescolando le fisicità degli artisti maschi e femmine in un’unica figura.

In Synthetic Corpo-Reality Hart presenta Alice Inside, un’installazione immersiva in una stanza virtuale. È la sua quarta opera liberamente ispirata ad Alice nel paese delle meraviglie. In un lavoro precedente Alice Inside, un’animazione al computer multicanale, presentava esibizioni dal vivo di una ballerina (Kristina Isabelle) e di un wrestler professionista (Isaias Valesquez). La coppia è stata acquisita digitalmente e poi fusa in un unico avatar di genere neutro che danzava danzato all’interno di un mondo immaginario. Dopo avere registrato digitalmente la danza eseguita da Isabelle e Isaias, ha costruito un’esperienza di realtà virtuale unendo entrambe le realtà e ha chiesto a Edmund Campion di realizzare un software per creare musica per il pezzo.

Nella sua ultima opera, Alice Inside, Hart fonde elementi di opere diverse creando un pot pourri visivo che combina simultaneamente due diversi sistemi rappresentativi ben consolidati: l’animazione e il virtuale post-cinematografico. Lo spettatore ha la sensazione di trovarsi all’interno di uno spazio reale immersivo e di guardare una proiezione a 4 canali di una “coreografia cyborg” di Alice Unchained.

In Alice Inside, i movimenti di danza dell’avatar creano movimenti corrispondenti dello spazio virtuale stesso, l’effetto è una strana nuova realtà. In questo nuovo spazio, lo spettatore assiste ad una rara fusione. L’opera diventa una sinfonia viscerale di movimento e musica, mentre lo spazio virtuale pulsa e si anima.

Con Alice Inside, Hart rende omaggio all’autore argentino Jorge Borges dicendo: “Alice Inside è un video a quattro canali installato in una piccola sezione del modello che ho usato per realizzarlo: La Flower Matrix. Quindi, di fatto, il pezzo suona dentro sé stesso. Si tratta quindi di una simulazione all’interno di una simulazione all’interno di una simulazione. Alice Inside è uno spazio a metà strada, veramente liminale”.

The exhibition Synthetic Corpo-Reality

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