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Evento

Out of Order | John Sanborn in mostra a MEET

Da mercoledì 5 giugno fino a domenica 15 settembre 2024, si terrà presso MEET Digital Culture Center – il Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale nato a Milano con il supporto di Fondazione Cariplo e, nel 2023, riconosciuto come museo da Regione Lombardia – la prima mostra italiana dell’artista americano John Sanborn, intitolata Out of order, a cura di Maria Grazia Mattei, fondatrice e presidente di MEET.

«Pioniere nel mondo della media art, John Sanborn è un artista ibrido, eclettico, che ha votato la sua carriera e la sua intera esistenza alla sperimentazione, mischiando linguaggi e forme di espressione diversi», sottolinea Maria Grazia Mattei, fondatrice e presidente di MEET. «Partendo dalla danza e dalle installazioni video, è naturalmente approdato al mondo dell’arte digital, prestando sempre la massima attenzione a riflessioni filosofiche e sociali. MEET, quindi, è la casa ideale per ospitare questa sua prima personale in Italia, dimostrando così ancora una volta di saper guardare alla contemporaneità e all’evoluzione della nostra cultura».

Il percorso espositivo, allestito da Migliore+Servetto, si snoda tra installazioni multimediali che abbracciano oltre quattro decenni di esplorazione di suoni, musica, media interattivi, video e opere d’arte che affrontano questioni di identità – anche di genere –, verità culturale, memoria e mitologie.
In particolare, nella sala immersiva di MEET, l’artista presenta V+M, un’opera site specific che fa riflettere sulle problematiche sociali legate alla queerness, alla fluidità di genere e agli equivoci che possono generare rabbia, repressione ed esclusione. Qui Venere e Marte (da cui il titolo V+M appunto, ossia Venus plus Mars), riletti in chiave contemporanea, sembrano improvvisare una danza e interrogare i visitatori sulla questione di genere.

Ai video visibili all’interno di monitor a tubo catodico, che presentano una cronistoria degli Anni 70 e 80, si affiancano le opere: Body Quartets e Mind Quartets, installazioni video concepite per raccontare uno stato di trasformazione del nostro Io; Out of Chaos, con una sequenza randomica di oltre 60 storie esplorate con la realtà aumentata; Mythic Status. Quest’ultima è “composta” da quattro ritratti – video e sound portrait – di altrettanti personaggi (Apollo, Atalanta, Nyx ed Hercules), ognuno con un proprio racconto; quattro divinità contemporanee che prendono spunto dalla mitologia greca.

Un messaggio forte e sempre più necessario, dunque, espresso in una mostra di grande qualità che non a caso inaugura nel mese del Pride, in un quartiere – quello di Porta di Venezia, dove ha sede MEET – in cui inclusività e diversità sono caratteristiche intrinseche, oltre che temi di cui lo stesso Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura Digitale si occupa da quando è stato fondato.

Come sottolinea lo stesso John Sanborn, che martedì 18 giugno sarà presente a MEET come ospite dell’ormai seguitissima rassegna Meet the Media Guru: «Out of Order fornisce scenari artistici “anarchici” che attivano domande che dobbiamo affrontare, accogliendo lo spettatore a partecipare. Non sempre per risolvere i nostri problemi, ma per affrontare la nostra condizione, comprenderla e chiedere di fare qualcosa per cambiare, a partire da noi stessi».


John Sanborn (Huntington, New York 1954) è un membro chiave della seconda ondata di videoartisti americani che include Bill Viola, Gary Hill, Dara Birnbaum e Tony Oursler. L’opera di Sanborn spazia dagli esordi della videoarte sperimentale negli Anni 70 al periodo d’oro della scena video-musicale di MTV e dell’arte interattiva, fino alla digital media art di oggi. Il suo lavoro si è “manifestato” in televisione (“Alive from Off Center”, MTV; “Great Performances”, PBS), installazioni video (“V+M”, “The Temptation of St. Anthony”), videogiochi (“Psychic Detective”), esperienze su Internet (“Paul is Dead”, “Dysson”) e arte multimediale. È noto per le collaborazioni con artisti virtuosi, compositori e coreografi contemporanei. La sua opera affronta principalmente i temi della musica, della mitologia e della memoria.


La mostra sarà chiusa mercoledì 11 settembre.

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