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Eresie digitali destinate a diffondersi

Affollata serata e Mediateca ancora una volta “sold out” ieri per Meet the Media Guru FOCUS, la linea di eventi creata per dare spazio al dibattito sulla transizione digitale in Italia.

Protagonisti: Vittorio Zambardino, Massimo Russo e Marco Pratellesi, vale a dire alcune fra le firme più note del giornalismo a cavallo tra carta stampata e web.
I temi affrontati – la crisi del giornalismo tradizionale, i molti pericoli che corre il web, il contrasto tra apologeti della rete e neo-luddisti – hanno contribuito a fare emergere alcune delle aree grigie disseminate all’interno della rete e a evidenziare i dogmi e gli stereotipi per combattere i quali Zambardino e Russo pensano siano necessarie le nuove eresie raccontate nel progetto Eretici Digitali: un manifesto, un blog e un libro edito da Apogeo.

Il pubblico in sala e i contributi dalla rete hanno arricchito un dibattito sicuramente destinato a crescere ulteriormente nei prossimi mesi, con l’obiettivo di dare vita al nuovo racconto dei media. L’approccio eretico sarà infatti necessario – secondo gli autori del progetto, ma non solo – per sostenere la trasformazione dei media e affrontare i pericoli che corre la rete, per superare il disorientamento della politica e dell’opinione pubblica, per comprendere le ricadute del crescente potere degli intermediari, per affermare i nuovi diritti e doveri del cittadino digitale. Fenomeni sotto gli occhi di tutti e non necessariamente destinati a esiti negativi.

Un approccio eretico, quello promosso dagli autori, che riguarda sia i chierici del giornalismo sia i cittadini della rete e che contribuisca a demolire i dogmi del potere, delle corporazioni e degli apologeti del digitale. Un approccio eretico che possa anche contribuire a superare quelle tracce di misoneismo – di avversione pregiudiziale nei confronti di novità e innovazione – la cui presenza rischia di sviare le indagini necessarie a comprendere un futuro che, da qualche tempo, è già qui.

Meet the Media Guru continua a investigare. Il 26 febbraio ci troviamo tutti nuovamente in Mediateca, questa volta al crocevia tra scienza e umanesimo, per scoprire un mondo dove le barriere tradizionali fra due vastissimi, e per troppo tempo opposti, rami del sapere vengono abbattute per fare spazio a un nuovo “umanesimo accresciuto”.
Un’occasione unica, dove Urania la celeste – musa dell’astronomia – metterà in scena il canovaccio di una danza che prevede la presenza di tutte le sue sorelle: lo spettacolo dei saperi necessari alla nuova era del digitale.

 

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