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Artefatti dal futuro

Nell’attesa dell’incontro MtMG con David Pescovitz, co-editor di Boing Boing e uno dei director of research dell’Institute for the Future, abbiamo raccolto il suo invito a farci guidare dalla curiosità per provare a immaginare gli scenari futuri e siamo andati a sbirciare tra le ricerche dell’Institute for the Future.

Immagina di poter prendere parte a una spedizione archeologica nel futuro per raccogliere oggetti e frammenti di testo o foto e così capire meglio come sarà la vita quotidiana tra 10, 20 o 50 anni.
Gli artefatti dal futuro ci danno questa esperienza tangibile del futuro.

Artifacts from the Future. Tangible, Concrete, Experiential

Vi proponiamo quindi 3 “artefatti dal futuro”, mock-up di prodotti immaginari che ci raccontano una fiction sul futuro, proprio a partire dai tanti fatti che già ci sono intorno a noi. Il tutto partendo da quei temi che ci stanno più cari come la sharing economy (di cui abbiamo parlato l’anno scorso Geoff Mulgan), l’impatto sociale dei gadget di nuova generazione (Zygmunt Bauman, Manuel Castells, Geert Lovink), la realtà aumentata e i sensori smart (Carlo Ratti).

1) Sharing with drones

Zamazon - Credits: IFTF

Zamazon – Credits: IFTF

 

Zamazon è un mock-up che immagina un futuro in cui la sharing economy si incrocia con la tecnologia dei droni. Un futuro in cui esiste un database di tutti gli oggetti presenti nel mondo e si può prendere in prestito qualsiasi cosa attraverso il servizio di consegna via droni di una fantomatica Zamazon. In questo modo quando ci serve un trapano, una scala, un martello, basta lanciare l’applicazione, vedere quale vicino lo mette a disposizione e chiedere a un drone di consegnarlo in pochi minuti. Insomma, la logistica più efficiente e computerizzata (come quella di Amazon) piegata però per finalità cooperative e no-profit.

Questo artefatto è stato ideato dall’IFTF prima che Amazon, lo scorso dicembre, annunciasse Prime Air, programma pilota per la consegne dei  pacchi con i droni.

2) Reputation Statement

AmExRep

Credits: IFTF

 

Oltre l’idea (tutta egocentrica) del quantified self e del lifelogging, ecco arrivare dal futuro Reputation Statement, un estratto conto che tiene conto di tutte le attività sociali compiute ogni mese: dalle voci di Wikipedia compilate alle immagini Creative Commons condivise su Flickr, passando per le attività di volontariato su World of Warcraft, si acquisiscono tanti più punti quanto più si fa qualcosa per gli altri. In questo modo la “reputazione diventa una valuta alternativa con un vero scambio di valore“.
Il concept di questo artefatto è di Jason Tester

 3) Mindwriter

mindwriter

Credits: IFTF

 

In un futuro ormai prossimo non sarà più necessario andare su Facebook e Twitter per condividere cosa stiamo facendo: grazie alle tecnologie di mindshare potremo registrare i nostri pensieri e connetterci con i nostri amici in tempo reale e senza fare nessun sforzo. Il problema, semmai, è un altro: come proteggere le nostre idee da eventuali abusi e riutilizzi non autorizzati? Ecco arrivare Mindwriter, una cuffia che ci permette di pubblicare le nostre migliori idee su NeuroGoogle e assegnare un copyright immediato di modo che nessuno possa poi appropriarsene…

Mindwriter ricorda molto da vicino i Google Glass e gli altri wereable di potenziamento cognitivo che presto arriveranno, ma allarga il dibattito a un altro tema centrale: come proteggere la creatività in un mondo in cui tutto è condiviso?

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