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Bookmark! Gli inventori di app e la crescita delle startup italiane

Questa settimana inauguriamo una nuova rubrica del nostro sito: Bookmark! Uno spazio fisso, curato da Nicola Bruno, con le segnalazioni degli articoli (ma anche video, infografiche, visualizzazioni interattive) che hanno aperto nuovi orizzonti o hanno fatto più discutere durante la settimana.

#Innovazione 

Uno dei temi più cari a Geoff Mulgan, prossimo guru in arrivo a MtMG, è l’economia dell’innovazione che sempre più spesso non passa dai grandi colossi hi-tech, ma da giovani e sconosciuti inventori. Almeno così è stato per il 17enne inglese Nick D’Aloisio, creatore dell’app Summly acquistata nei giorni scorsi da Yahoo per 30 milioni di dollari. D’Aloisio fa così il suo ingresso nel club delle “giovani sensazioni” di Internet dove, come ricorda il Guardian, è già in buona compagnia: dal Alex Tew, che a 21 anni creò la Million Dollar Home Page a Shawn Fanning (a 18 anni lanciò la prima versione di Napster), passando ovviamente per Mark Zuckerberg (a 19 anni creò Facemash).

Nei giorni scorsi su D’Aloisio è stato scritto di tutto e di più, come si evince da due articoli apparsi sul Wall street journal e su Business Week. Ad ogni modo noi vi consigliamo questa lettura controcorrente di Jack Shafer su Reuters, che ci spiega perché la storia del “giovane inventore milionario” è soprattutto una riuscita operazione di marketing per Yahoo (di cui non sono affatto chiare le effettive potenzialità di business)

 L’acquisizione permetterà al CEO di Yahoo Marissa Mayer di mettere la faccia fresca di D’Aloisio al centro degli sforzi (che la compagnia sta facendo) per far passare il messaggio che Yahoo è una compagnia mobile-first.

 

#App

Che il mondo degli sviluppatori di app stia diventando sempre più giovane ce lo ricorda anche questa bella infografica realizzata dal Wall Street Journal. l 40% degli inventori di app ha meno di 29 anni. Ma solo per il 39% si tratta di un lavoro remunerativo. I creatori di app sono, in media, giovani e maschi. Pochi di loro fanno davvero soldi.

infographic

#Startup

Per spingere l’economia dell’innovazione – anche quella sociale di cui ci parlerà Mulgan  – diventa sempre più importante sostenere l’ecosistema delle startup. In Italia sono state lanciate molte iniziative (inclusa SpeedMiUp della Camera di Commercio di Milano). Dal mese di marzo, poi, Infocamere ha iniziato a pubblicare online i dati su tutte le società italiane che si sono registrate come startup (così come è previsto dal Decreto Crescita 2.0). A partire da questi dati, SKY.it ha realizzato una mappa interattiva che descrive, provincia per provincia, l’attuale situazione in Italia.

 A guidare la classifica delle province con più imprese innovative è Torino (53), che precede di molte lunghezze Milano (31) e Roma (24). A seguire ci sono Padova (24), Trento (23), Bologna (17) e Genova (16). Si conferma un forte divario tra Nord e resto del paese, con intere province e regioni (è il caso del Molise) ancora del tutto assenti.

 

#Streaming-crazia

Passando dall’economia alla politica, la settimana è stata scandita anche dalle prime consultazioni della storia repubblicana trasmesse in streaming. Come propone questo articolo de Il Fatto Quotidiano, in molti si sono chiesti come cambierà la democrazia nell’era dello streaming. Davvero tutto diventa più trasparente e disintermediato? Oppure in questo modo si “uccide la trattativa”, la possibilità di arrivare a un compromesso? Alcune risposte interessanti arrivano dall’ articolo Contro il mito dello streaming pubblicato su L’Europa da Giovanni Cocconi, di cui proponiamo un estratto:

 Senza il web l’incontro di questa mattina tra Bersani e la delegazione Cinquestelle sarebbe stato diverso, un’altra rappresentazione. E non solo perché, banalmente, ognuno recita una parte a favore di telecamera (un sociologo come Erving Goffman ci insegna che anche nella vita quotidiana recitiamo una parte). Ma il fatto stesso che la diretta incentivi alcuni comportamenti e non altri contraddice il mito della trasparenza assoluta, figlio in fondo dell’idea che la politica sia una cosa semplice, un linguaggio diretto, un codice senza codice. Non è così.

 

#NuoveVisioni

E, per finire, un bel gioco proposto da The Atlantic: Nasa or Moma? Il gioco parte dalla considerazione che le foto dallo spazio stiano diventando sempre più potenti ed evocative…

Queste foto sono magiche. Misteriose. Strane. Ci fanno capire le preoccupazioni che avevamo prima di iniziare a esplorare lo spazio. E spesso assomigliano a un’arte di tipo terrestre…

 

 

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