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Evento

MEET alla Biennale di Venezia 2025 con Oxyville di Jean-Michel Jarre

Alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, intitolata Intelligens. Natural. Artificial. Collective e curata da Carlo Ratti, si apre un varco inedito tra arte, tecnologia e percezione sensoriale: Oxyville, l’installazione sonora immersiva firmata da Jean-Michel Jarre e Antoin Picon, con il coordinamento artistico di MEET Digital Culture Center e della sua fondatrice Maria Grazia Mattei.

Proprio in MEET  Jarre ha individuato un interlocutore ideale, un alleato creativo in grado di catalizzare la propria visione in forme nuove e radicali. L’incontro con Maria Grazia Mattei ha generato un terreno fertile per sperimentare un linguaggio che supera il territorio sperimentato finora.

L’opera: Oxyville

Oxyville nasce come espansione concettuale e sensoriale dell’album Oxymore, e si presenta come un’esperienza sonora tridimensionale in cui il pubblico è invitato a chiudere gli occhi e “ascoltare l’architettura”. Un viaggio acustico di dieci minuti per sessione, attraverso paesaggi sonori oscillanti.

Per  Oxyville  che l’acustica non è più un aspetto secondario dell’esperienza architettonica, ma una materia primaria, fondante, in grado di modellare lo spazio interiore e collettivo. Al termine del percorso, ogni partecipante potrà lasciare un commento, un’idea, un’immagine verbale della città che ha “visto” con l’udito.

Un processo collettivo e generativo, dove l’intelligenza naturale si intreccia con quella artificiale, nel segno della co-creazione. Il progetto avrà un finissage a MEET, a Milano, in novembre, riportando idealmente il dialogo tra Jarre e Mattei là dove è cominciato: in uno spazio dove il digitale si fa cultura.

Un processo di co-creazione

Oxyville è un laboratorio di visioni, un esperimento percettivo che mette in discussione la centralità dello sguardo nella costruzione dello spazio, recuperando l’eredità dei futuristi come Luigi Russolo e dei pionieri della musica concreta come Pierre Schaeffer e Pierre Henry. Un gesto che rinnova l’idea stessa di progetto, estendendola oltre la materia visibile per farla vibrare nella dimensione dell’invisibile.

Nel tempo di un’architettura che si interroga su intelligenze multiple, naturali, artificiali e collettive, Oxyville si impone come un’esperienza radicale e collettiva, capace di ridefinire il modo in cui abitiamo il suono e, forse, il modo in cui immaginiamo la città che verrà.

19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, Intelligens. Natural. Artificial. Collective
Corderie dell’Arsenale, Venezia
10 maggio – 23 novembre

 

Immagine in evidenza courtesy of Francesco Prandoni

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